Trier, Stadtbibliothek 1164/466 4°
Secc. XV-XVI
Pergamena; ff. 293; mm 205 x 283; testo su due colonne di rr. 50/ll. 50. Iniziali semplici; titolature e corpo del testo in littera textualis. Rilegato con coperta in legno rivestita in pelle marrone e due chiusure in ottone. Formato da due unità codicologiche rilegate assieme, delle quali la prima (ff. 1-146), redatta all'inizio del XVI secolo, trasmette il Liber divinae doctrinae datae per personam eterni patris intellectui loquentis admirabilis et alme virginis di Caterina da Siena. La seconda unità codicologica, vergata tra XV e XVI secolo, consta attualmente di 146 fogli, con una cartulazione antica (ff. 1r-146v) e una seconda moderna che comprende il conteggio di tutti i fogli del codice (ff. 147-293 per la seconda parte). Nella seconda unità codicologica sono caduti i fogli originariamente numerati come 127-130, che hanno prodotto un passaggio di cartulazione da 126 a 131. La seconda unità trasmette 43 testi agiografici redatti in littera textualis ai quali è premesso un foglio di guardia con indice dei testi, redatto da una mano del XVI secolo; nello stesso foglio di guardia, la nota «Codex domus beatae Mariae Virginis in Clusa Eberhardi ordinis canonicorum regolarium Treverensis diocesis», redatta nel XVI secolo, permette di identificare la provenienza del codice con Eberhardsklausen. Il Liber de episcopis Mettensibus è trasmesso ai ff. 225r-227r con la titolatura di Vita sancti Clementis episcopi Metensis et aliorum eiusdem civitatis pontificum e costituisce una forma abbreviata del testo paolino, comunque priva dei componimenti e interpolata dall'agiografia clementina. La copia si arresta alla sezione dedicata a Crodegango, con le parole «in Gorzia monasterio quod ipse a fundamento construxit». Lo stesso nucleo su Clemente, che eccede il testo di Paolo, si trova qui trasmesso in forma riassunta. L'abbreviazione del testo e la conseguente riorganizzazione delle parti conservate - che non si sostanzia di semplici suture ma ha comportato una vera rielaborazione sia dell'opera di Paolo che dell'agiografia clementina - induce a non considerare il trevirense quale vero e proprio testimone del Liber.
(ff. 2251-2271) Liber de episcopis Mettensibus
f. 225r: Vita sancti Clementis episcopis Metensis et aliorum eiusdem civitatis pontificum
f. 225r inc.: Postquam peractis omnibus quae cum patre pro mundi salute gerenda disposuerat
f. 227r expl.: requiescit in Gorzia monasterio quod ipse a fundamentis construxit
BIBLIOGRAFIA: Coens, Catalogus (1934) cit., pp. 223-7; Keuffer, Beschreibendes cit., pp. 230-1; Chazan, Clemens, in Miracles cit., p. 158.