Trier, Bibliothek des Priesterseminars 36 (R.I. 12)
sec. XIII
Pergamena; ff. 209, mm 335 × 225. Il codice, omogeneo, presenta un testo suddiviso in due colonne di rr. 36/ll. 36. Iniziali decorate; titolature e testo in scrittura carolina; rilegatura in cuoio. Il manoscritto, danneggiato per la caduta dei fogli 17r-24v, venne allestito nel XIII secolo presso lo scriptorium di Saint-Maximin di Treviri; il terminus post quem per la datazione del manoscritto è il 1235, anno della canonizzazione di Elisabetta di Turingia, della quale è attestata nel volume la Vita sanctae Elisabeth ai ff. 92r-99v. Il codice costituisce l'ottavo volume del Magnum legendarium di Saint-Maximin di Treviri e contiene le Vitaepertinenti ai santi celebrati nel mese di novembre; un indice dei testi si trova compilato al f. 109v da una mano del XV/XVI secolo. Del leggendario trevirense sono conservati sette altri volumi, conservati a Parigi o nella stessa Treviri, mentre il nono volume, relativo al mese di dicembre, è andato perduto 78 . Il codice venne allestisto presso lo scriptorium di Saint-Maximin a Treviri e lì conservato almeno fino al XVII secolo, come rilevabile dalle diverse note di possesso che ne attestano la presenza presso lo scriptorium: f. 1r Ex libris imperialis Monasterii Santi Maximimini (sec. XVII); f. 8v Codex Monasteri Sancti Maximini episcopi Trevirensis patroni nostri (sec. XV); f. 209v Codex sanci Maximini (sec. XV) e Codex monasterii sanctissimi confessoris Christi Maximini extra muros Treverorum (sec. XV). Nel 1840 risulta conservato assieme al manoscritto Trier, Bibliothek de Priesterseminars 35 presso la biblioteca di Jacob Marx (1803-1876), che fu professore di storia ecclesiastica al seminario della città. Il Liber paolino è trasmesso nella forma comprendente l'interpolazione clementina, la cui presenza all'interno del testo giustifica il titolo assegnato a tutta l'opera qui trasmessa, «Vita beati Clementis episcopi Metensis». La Vita è preceduta, nel manoscritto, da due opere dedicate all'omonimo papa del I secolo, la Passio beati Clementis papa (BHL 1847m) e la Passio beatissimi Clementis papae et martyris (BHL 8148) ed è seguita dalla Vita sancti Trudonis (BHL 8321). All'interno dell'opera di Paolo Diacono non sono trasmessi i cinque componimenti funebri.
(ff. 146v-153v) Liber de episcopis Mettensibus
f. 146v: Incipit Vita beati Clementis episcopi Metensis
f. 146v inc.: Postquam peractis omnibus que cum patre pro mundi salute gerenda disposuerat
f. 147v expl.: ubi cum letatur feliciter in saecula saeculorum
f. 147v inc.: Successit huic primo pontifici beatissimo Clementi vir Deo plenus Celestis nomine
f. 153v expl.: minus ydonee non audeo que de vestre vite cursu laudabili maiori stilo promenda sunt
BIBLIOGRAFIA: B. Krusch, Reise nach Frankreich im Frühjahr und Sommer 1892, in «Neues Archiv der Gesellschaft für ältere deutsche Geschichtskunde», 18 (1893), pp. 549-650, ma alle pp. 618-28; Levison, Conspectus cit., p. 689; M. Coens, Catalogus codicum hagiographicorum latinorum Seminarii et Ecclesiae Cathedralis Treverensis, in «Analecta Bollandiana», 49 (1931), pp. 241-58, ma a pp. 251-4; J. Marx,Handschriftenverzeichnis der Seminar-Bibliothek zu Trier, Trier 1912, pp. 31-4; Rochais, Un légendier cit., pp. 9-10; Knoblich, Die Bibliothek cit., p. 174; Chazan, Clemens, in Miracles cit. pp. 157-8.