Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 5278 (Colbertinus II; Regius 3594.7)
sec. XIII
Pergamena; ff. 469; testo redatto su due colonne di rr. 40/ll. 40; corpo del testo e titolature in littera textualis; iniziali decorate. Il testo è suddiviso dalle indicazioni delle lezioni apposte a margine dei fogli, il numero delle quali oscilla da quattro a nove. Il manoscritto conserva un leggendario per circulum annis iniziante con le Vitae del 30 novembre, il cui santorale induce a ipotizzare che il codice sia stato allestito in ambito mosellano, se non più precisamente mettense; all'ambito devozionale di Metz rinviano le Vitae di Clodulfo (BHL 1735, ff. 10r-14v), Clemente (BHL vacat, ff. 68v-70r), Arnolfo (BHL 0692, ff. 161r-165r), Gerico (BHL 3606, ff. 219v-224r), Patiens (BHL 6482, ff. 420r-421r). Come già accennato sopra a proposito del testimone parigino lat. 5308, l'ipotesi dell'origine mettense del manufatto appare sostenuta dal fatto che alcuni dei testi tràditi da V occorrono in altri codici certamente originari di Metz. Secondo François Dolbeau, il numero di testi dedicati ai presuli della città e le note marginali che frequentemente vi fanno riferimento conforterebbero l'ipotesi che il manoscritto vada identificato con una delle due copie donate a Colbert dal capitolo mettense nel 1676.
(ff. 68v-70r) Vita prima sancti Clementis
f. 68v: In translatione sancti Clementis episcopi
f. 68v inc.: Postquam peractis omnibus quae cum Patre pro mundi salute gerenda disposuerat
f. 70r expl.: ubi cum e letatur feliciter in secula seculorum amen
f. 70r: Explicit vita sancti Clementis episcopi
BIBLIOGRAFIA: Krusch, Reise nach Frankreich cit., p. 586; Levison, Conspectus cit., pp. 529-706, ma alle pp. 535-6 e 635-6; Dolbeau, Anciens possesseurs cit., pp. 196-7; Chazan, Clemens, in Miracles cit., p. 157.